Questa è una storia poco conosciuta probabilmente, non se n’è parlato molto e per ovvi motivi, solo un film intilotato Magdalene, uscito nel 2002 ha raccontato questa storia tragica, commovente e scandalosa. Storia che dovrebbe far rivedere le posizioni di noi occidentali, di quella parte di occidentali che sbandiera la cristianità e il cattolicesimo come se fosse segno distintivo di superiorità.
Non so quanti di voi hanno mai sentito parlare delle Case Magdalene, istituti cattolici femminili.
Le Case Magdalene erano istituti femminili che accoglievano le ragazze orfane, o ritenute “immorali”, per via della loro condotta considerata peccaminosa o in contrasto con i pregiudizi della società benpensante. La maggior parte di questi istituti furono gestiti da suore che appartenevano ai vari ordini, per conto della Chiesa Cattolica.
Nella maggior parte di questi istituti ragazze adolescenti e giovani donne, erano trattenute spesso contro la loro volontà; la reclusione forzata era possibile anche grazie alla complicità dei familiari delle ragazze, preoccupati di mantenere integro l’onore e la reputazione della loro famiglia: così, per evitare lo scandalo, le giovani erano condotte in questi luoghi per espiare quelli che erano comunemente considerati gravi peccati. Essere madre nubile, essere troppo avvenente o troppo brutta, essere rimasta vittima di uno stupro (!), erano alcune tra le cause più frequenti per cui si decideva di affidare le donne alleCase Magdalene. Una volta accolte, le ragazze erano impegnate quotidianamente in estenuanti lavori, come lavare il bucato a mano: il duro lavoro, le privazioni e la preghiera erano la condotta che bisognava tenere e che costituiva il cammino verso la redenzione dei peccati del passato.
È stato calcolato che circa 30.000 donne furono ospitate nel corso dei 150 anni di storia di queste istituzioni. L’ultima Casa Magdalene in Irlanda è stata chiusa il 25 settembre del 1996!!!!
Le suore, cui era affidata la dirigenza degli istituti, attuavano severe regole e duri provvedimenti ( pene corporali, digiuni forzati ecc), atti a scoraggiare la volontà delle donne ad abbandonare gli istituti e che, allo stesso tempo, cercavano di motivare loro alla penitenza.
L’esistenza delle Case Magdalene non fu tenuta di gran conto fino al 1993, quando un ordine di suore a Dublino vendette parte del convento a un imprenditore immobiliare e vennero rinvenuti resti delle 155 pazienti, che erano stati tumulati in tombe anonime all’interno della proprietà. Questo scatenò uno scandalo pubblico. Nel 1999 Mary Norris, Josephine McCarthy e Mary-Jo McDonagh, pazienti della Casa, fecero un resoconto del trattamento ricevuto nella Casa. Nel documentario “Sex in a Cold Climate” del 1998 furono intervistate ex detenute delle Case Magdalene, che riferirono di aver subito abusi sessuali, psicologici e fisici continuati e di essere state completamente isolate dal mondo esterno durante il periodo di detenzione.
Alcune di queste testimonianze hanno dato vita alla pellicola citata all’inizio: Magdalene di Peter Mullan.
Il fatto che l’ultima casa sia stata chiusa nel 1996, vuol dire che è avvenuto poco più di 10 anni fa!!! Il che vuol dire che la Chiesa Cattolica e la nostra società ha ritenuto opportuno riunchiudere, segregare, rendere vittime di abusi psicologici, e ridurre in stato di schiavitù delle donne, delle ragazze per il semplice fatto che esse erano rimaste incinte prima del matrimonio o a causa di uno stupro; questa data ci dimostra come la nostra cultura può essere definita “evoluta” fino ad un certo punto e che aberrazioni maschiliste e violente, che hanno leso profondamente la dignità della donna, non sono lontane anni luce come molti vogliono far credere, ma che basta “girare l’angolo” della storia e ci ritroveremo davanti ad atti, istituzioni e sistemi culturali che hanno letteralmente perseguitato le donne, senza minimamente preoccuparsi degli uomini che le avevano messe incinta, o le avevano stuprate, anzi proclamando il principio che se la donna viene stuprata è lei ad aver commmesso un peccato ed è lei a dover essere reclusa!!!!
Io credo che come al solito dovremmo fermarci a riflettere e documentarci sul nostro recentissimo passato prima di salire sul piedistallo o giudicare dal pulpito.
Ecco la testimonianza della settantenne Mary Norris,ex internata:
"Esistiamo davvero, noi Maddalene, ci hanno cambiato nome, ma io sono Mary. Ho 70 anni e sono stata la prima a parlare nell'85, chiamavo i giornali, le radio, nessuno mi credeva. Dire male delle suore? Non si poteva, non nella cattolica Irlanda". Mary Norris è nata nel 1932 a Sneem nella contea di Kerry, da Daniel e Brigid Cronin che avevano una piccola fattoria e otto figli. Mary era la figlia più grande. Suo padre morì di cancro che lei aveva undici anni, l'ultima sorellina appena sei mesi. "A 16 anni per 12 cent mungevo le mucche, cucinavo, lavavo e pulivo. Una volta a settimana andavo al cinema, era la mia unica passione. Chiesi il permesso per andarci un'altra volta, ma la padrona disse no. Ci andai lo stesso.Mary nel 1950 smise di esistere. "Venni trasferita al Good Shepard a Cork.Lì dentro persi tutto: dignità, identità, nome. Non potevi parlare, dovevi solo pregare ad alta voce, lavorare e baciare i piedi della statua di Santa Maria Goretti.Il lavoro era duro: era una vera lavanderia. I panni venivano dagli ospedali, sporchi di sangue e noi non avevamo guanti. Le suore facevano una fortuna, noi neanche una lira. Sono stata lì per due anni, senza paga. Mi sono salvata grazie ad una zia che avevo in America e che continuava a chiedere mie notizie. Veramente il Vaticano crede che il film sia esagerato? Preferisco la posizione del vescovo Willy Welsh che parla di necessario ripensamento.Non vado più a messa e nemmeno le mie sorelle. Continuo a credere in Dio, ma non nella chiesa. Non voglio una cerimonia religiosa quando muoio, non l'ho voluta nemmeno quando mi sono sposata. Mi definisco cristiana, non cattolica. Devo credere. Perché chi ci ha rubato la vita non deve trovare il paradiso".
Consiglio la visione del film, ma devo ammettere che è un film molto duro, con immagini molto forti.
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